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“La piscina è in primo luogo Nella favola architettonica in appendice al libro In this architectural tale, “the floating pool—an
acqua, solitudine, bracciate “la piscina galleggiante - un’enclave di purezza in enclave of purity in contaminated surroundings—
e gioia in cui provare a un ambiente incontaminato - sembrò un primo seemed a first step, modest yet radical, in a
ritrovare se stessi.” passo, modesto benché radicale, in un graduale gradual program of improving the world through
“The pool is, first of all, programma di miglioramento del mondo per architecture.” The architects/builders, who were
water, solitude, strokes, mezzo dell’architettura”. also the lifeguards, discovered that if they swam
and joy, where to try Gli architetti/costruttori, che coprivano allora in unison in regular synchronised laps, the pool
to find oneself.” anche il ruolo di bagnini, dopo avere scoperto che would move in the opposite direction.
grazie al loro nuoto all’unisono e sincronizzato la Therefore, they “decided to use the pool as a
1. vasca galleggiante si muoveva in direzione vehicle for their escape to freedom” and go to
Jean-Paul Philippon, trasformazione in spazio opposta decisero di indirizzarne la prua verso New York (“in a way, the pool was a Manhattan
museale della piscina del 1932 di Albert Baert.
The 1932 swimming pool by Albert Baert converted New York (“in fin dei conti la piscina era un isolato block realised in Moscow, which would now reach
into a museum by Jean-Paul Philippon. di Manhattan realizzato a Mosca che ora avrebbe its logical destination”). They arrived in 1976 “after
La Piscine, Musée d’art et d’industrie
Roubaix (FR) raggiunto al sua destinazione logica”) dove four decades of crossing the Atlantic”. In today’s
Ph: © Matteo Vercelloni arrivarono nel 1976 dopo quarant’anni di viaggio pools, swimmers can still find freedom by
2. nella acque dell’Oceano, assumendo “la piscina swimming away from everything. Because in
Ármin Hegedüs, Izidor Sterk, Artúr Sebestyén.
Piscina all’interno dell’Hotel Gellért,1909-1918. come mezzo di fuga verso la libertà”. Una libertà those concrete bunkers—as Carola Barbero calls
The pool at Hotel Gellért, 1909-1918. che in fondo ogni nuotatore ancora ritrova nelle them—the blows of real life can’t get in.
Budapest (HU)
Ph: © Matteo Vercelloni piscine del nostro presente in cui è possibile The world and its problems stay out.
3. “nuotare via da tutto, abbandonandosi all’acqua
Rem Koolhaas, The Story of the Pool, disegno di
Madelon Vriesendorp, in “Delirious New York”, della piscina. [Perché] In quel bunker di cemento
Oxford University Press, 1978. i colpi a effetto della vita reale non arrivano.
New York (USA)
4. Il mondo e i problemi restano fuori”.
Robert Mallet-Stevens, Piscina a Villa Cavrois, 1932.
Croix (FR)
Ph: © Matteo Vercelloni
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